Come vincere l’ira?
Il contributo di Seneca.
Eliminare l’ira dalla tua vita non vuol dire uccidere le tue emozione e le commozioni dell’anima, infatti queste ultime sono involontarie e spontanee mentre l’ira implica l’assenso e l’abbandono della mente alle prime. L’ira è un processo particolare interiore che sconvolge la ragione e se la trascina dietro: essa è un eccitarsi dell’anima, in seguito alla percezione di un’ingiuria, che l’anima asseconda, condivide e incoraggia.
Di fatto ci sono tre fasi che costituiscono il farsi dell’ira come passione:
1. un movimento involontario (reazione fisica ed emotiva)
2. una volontà controllabile (pensiero: sono stato ingiuriato, la vendetta è necessaria)
3. tracotanza: questa vuole la vendetta perché la vuole, non perché sia necessaria. Qui la ragione ha già perso.
Il momento cruciale è il 2., in quanto esso nasce da una deliberazione e pertanto con una deliberazione si può eliminare. È proprio nella fase 2. che possiamo intervenire con la ragione ed evitare che la commozione iniziale, il moto spontaneo dell’anima e del corpo, sfoci nell’ira. Proprio qui bisogna richiamare il potere di discernimento della mente.
Seneca scrive in una lettera a Lucilio (75,11) che le malattie dell’anima sono modi di pensare errati che si sono consolidati, sono diventati persistenti e tenaci. Ma in che cosa consiste l’errore? Esso consiste nel “tenere in gran conto cose che bisognerebbe stimare poco o nulla”. Le malattie dell’anima sono errori di valutazione, di giudizio, pensieri dannosi che sono diventati strutturali alla nostra mente.
In questo modo si capisce il potere della mente, la forza di quello che pensiamo nello sviluppo o l’eliminazione dell’ira, che diventa una passione (e persino feroce) se non si interviene sul suo nascere, appunto, analizzando i nostri pensieri nella fase 2. in cui la volontà è ancora controllabile.
Ma in questo sta anche l’estrema modernità del pensiero di Seneca sull’ira, infatti, in importanti tecniche terapeutiche, la coscienza e l’analisi di ciò che si pensa in relazione a una determinata situazione e a certe reazioni fisiche e comportamentali, è determinante per ottenere un controllo su certe emozioni negative e dannose che possono debilitare l’uomo e ridurre la sua possibilità di essere felice.
Tratto da Maurizio Bisogno, La Filosofia è la Vita, p.202-3
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Formato a stampa, paperback https://www.amazon.it/filosofia-vita-unico-Maurizio-Bisogno/dp/1500961671