La vita ti appartiene se fai tesoro del tuo tempo

Premessa.

In questo articolo mostro come la riflessione di Seneca sulla differenza tra tempo e vita si possa integrare con il nostro vivere contemporaneo e come se ne possa trarre grandi benefici.

La vita ti appartiene se fai tesoro del tuo tempo
di Maurizio Bisogno, 2015

«L’intero arco della vita non è vita, è tempo», Seneca

Per far sì che il tempo diventi vita, si possono osservare alcune indicazioni stoiche. Eccone alcune:

Essere costante nei propositi
Attuare i tuoi progetti
Essere a disposizione di se stessi
Rimanere imperturbati e conservare un animo intrepido
Realizzare ciò che hai nel tuo animo
Non lasciarsi derubare della propria vita
Non dolersi invano
Non allietarsi stoltamente
Non lasciarsi vincere da una cupidigia avida
Non perdere tempo in conversazioni leggere

Siamo forse immortali? No, e allora come mai ci arroghiamo il diritto di sprecare il tempo limitato che ci è concesso? Come mai ci comportiamo come se di tempo ne avessimo in misura illimitata?

Non li senti coloro che dicono «quando me ne andrò in pensione, potrò finalmente fare ciò che voglio»? E che garanzia abbiamo noi di arriverà a quell’età? «Non è stoltezza dimenticare di essere mortali al punto di rinviare ai cinquanta o ai sessant’anni i saggi propositi, e voler cominciare la vita da un traguardo che pochi hanno raggiunto?», Seneca.

Anche se per noi la speranza di vita si è allungata, essa resta pur sempre una speranza e vale lo stesso ragionamento; perché non iniziare subito a vivere?

In altri termini, per fare tesoro del proprio tempo, occorre assumersi la responsabilità dei nostri successi o sconfitte, cioè non relegare a cause esterne a noi la loro causa. E mi spiego.

Se pensi che l’ambiente controlli la tua vita, allora non sarai in grado di raggiungere il tuo pieno potenziale. In altre parole, quando usi il luogo di nascita, lo status dei tuoi genitori, la tua mancanza di istruzione come una scusa per non raggiungere il tuo potenziale, allora in quel momento stai relegando all’ambiente esterno, alle circostanze in cui sei nato il controllo della tua vita. In realtà, la vita di per sé ti restituirà gioie e premi in base ai tuoi sforzi.

Gli altri non sono necessariamente la ragione dei tuoi successi e delle tue sconfitte. A titolo d’esempio, pensa a quella situazione in cui tu non sei simpatico al tuo capo. Hmm … ma i capi non restano a lungo gli stessi, vanno e vengono. Ad alcuni di loro io piaccio, ad altri, no. Questo vuol dire che le mie prestazioni non devono dipendono da loro. E, comunque, se proprio non mi è concesso di ottenere il meglio nel posto in cui mi trovo, possono sempre cercamene un altro dove mi lasceranno sviluppare le mie capacità. Se pensi a uno scalatore, ciò che lo porta sulla vetta è soprattutto la sua abilità non chi gli vuole bene. È vero che per realizzare dei progetti spesso abbiamo bisogno di altre persone, ma è ancor più vero che non potrai mai attuare pienamente te stesso se lascerai che altre persone controllino la tua vita.

Gli eventi, gli avvenimenti esterni, sono come dei ladri del tuo tempo. Come possiamo mai prosperare, realizzarci se usiamo gli eventi spontanei e contingenti della nostra vita come scuse per i nostri fallimenti? Per esempio, l’azienda in cui hai lavorato per anni dopo la tua laurea, quell’azienda che ti ha fatto sentire al sicuro per più di un decennio, ora è fallita. Partendo dall’assunto che gli eventi esterni controllano la nostra vita, scommetto che la tua reazione a questo nuovo stato di cose sarà la seguente: “Non ho le competenze di cui ho bisogno per trovare un altro lavoro nel mondo attuale che è altamente tecnologico… non so cosa fare… non troverò mai più un altro lavoro.” Ma se sei un uomo d’azione, se non lasci che quell’evento controlli la tua vita totalmente, ti dirai: “Sono stato uno sciocco a pensare che l’azienda mi stava dando un posto di lavoro. Avrei dovuto capire che la mia azienda stava comprando le mie capacità. Ecco perché ora mi metterò a sviluppare quelle competenze che potrò offrire a diverse aziende”. Mi sembra chiaro che il risultato sta nel modo in cui si reagisce a una situazione, più che nella situazione stessa.

Per concludere, se l’insegnamento di Seneca ti è chiaro e se il concetto di responsabilità ti appare abbastanza definito, allora non ti resta che applicarli come una guida per trasformare il tuo tempo in vita.

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