L’importanza delle distrazioni
Ti chiedo di pensare a questo: e se le notizie dominanti non fossero quelle più importanti?
Tu subito rincalzi: “Perché dovrebbe essere così?”
E io ti rispondo: “Se quello che viene sbattuto in prima pagina, o nei titoli di SkyNews e televisioni varie, o ciò che fa “trend” su twitter e nei vari social network non fosse affatto ciò che è importante per te, per la tua famiglia, per la tua comunità, per il Paese in cui vivi, per il mondo intero?”
Non c’è dubbio che ci sono sistemi di potere che hanno in mano molta parte dell’economia, della politica e dell’informazione. Negare ciò vuol dire non conoscere affatto la realtà. Inoltre, appare anche naturale che questi poteri hanno come obiettivo primario il controllo della società e prendono decisioni che coinvolgono tutti ma beneficiano essenzialmente le élites politiche ed economiche, cioè loro stessi. Dunque, per evitare che queste decisioni importanti siano sotto gli occhi di tutti si creano le distrazioni. Ecco come si delinea la risposta alla domanda di partenza: quelle notizie fanno parte della strategia della distrazione “che consiste nel distogliere l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche”
“Sviare l’attenzione del pubblico dai veri problemi sociali, tenerla imprigionata da temi senza vera importanza. Tenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza dargli tempo per pensare, sempre di ritorno verso la fattoria come gli altri animali (Noam Chomsky in “Armi silenziose per guerre tranquille”).