NASA o Giordano Bruno?

Le vicissitudini delle teorie copernicane e delle teorie di Giordano Bruno dimostrano come spesso gli uomini rimangono in uno stato di ignoranza a causa della loro intolleranza e della loro tendenza a credere solo in ciò che vedono. Il mondo ha una natura duplice, materiale e spirituale e la scienza, limitandosi solo alla conoscenza materiale, non accederà mai alla conoscenza vera del mondo. La NASA annuncia la scoperta di nuovi pianeti dove la vita sarebbe possibile mentre Bruno nel 1584 affermava l’esistenza di più mondi: la scienza rincorre i mistici?

Se ci basiamo solo sulle nostre percezioni sensoriali fisiche possiamo ingannarci facilmente, come quando, seduti nel compartimento di un treno, guardando fuori dal finestrino, vediamo un altro treno mettersi lentamente in movimento e abbiamo la netta sensazione che sia il nostro treno a muoversi, o come quando stiamo su una nave che si allontana lentamente dalla costa e crediamo, seppur per breve tempo, che sia la terra ad allontanarsi da noi. Oppure ancora, quando osserviamo le varie posizioni nel cielo del sole durante il giorno e abbiamo l’impressione che esso si muova intorno a noi. O anche, quando siamo vinti da un’emozione e, proiettandola fuori di noi, la attribuiamo a chi ci sta di fronte, come se fosse originata da un altro.

I nostri sensi ci ingannano e non siamo affatto propensi ad ammetterlo nella vita di tutti i giorni; ci facciamo guidare ciecamente da essi quando ci creiamo un giudizio sulle cose e sugli uomini e siamo molto restii nel mettere in dubbio le informazioni che essi ci forniscono. Come quando, accecati dal nostro desiderio, crediamo erroneamente che la donna che amiamo provi lo stesso tipo di sentimento per noi. Oppure, come quando non riconosciamo l’affetto di persone perché troppo centrati su noi stessi o interessati da altro.

Anche se non lo fanno sempre, i sensi possono ingannare. Ma proprio perché esiste la possibilità dell’errore non possiamo limitarci a essi nella ricerca del vero. Allora, se noi prendessimo per vero solo ciò che ci appare non potremmo mai uscire dall’errore. D’altra parte i nostri cinque sensi fanno solo il “loro lavoro” e non possiamo biasimarli. Sta a noi capire che abbiamo altre vie per penetrare i segreti del mondo e di noi stessi.

È quindi estremamente importante e per la nostra evoluzione e per il bene dell’umanità, capire che siamo predisposti a credere senza che conosciamo necessariamente la verità o la falsità di ciò in cui crediamo. L’umanità e gli individui spesso credono e hanno creduto vero ciò che era falso, rallentando il processo evolutivo dell’uomo, anche provocando numerose e profonde sofferenze a chi credeva diversamente dal falso. Basti solo ricordare velocemente i casi di Copernico, Galilei, Bruno, Campanella per limitarci a personaggi noti, ma ce ne sono tantissimi rimasti anonimi e che hanno attraversato le stesse tremende esperienze.

In sostanza per poter procedere adeguatamente nella conoscenza occorre mettere in discussione noi stessi e riconoscere che la nostra conoscenza delle cose può essere errata. Non foss’altro per il fatto che il sapere non è mai immutabile, ma esso è un processo continuo e le sue verità sono sempre relative al tempo in cui si sono espresse e al grado di avanzamento della scienza.

Sia l’uomo che l’universo nascondono ancora molti misteri; la scienza è ben lungi dall’aver penetrato quei misteri e molti dei suoi postulati si sono rivelati falsi. La conoscenza scientifica, essendo un prodotto dell’uomo, può solo tendere al vero sapere. Un sapere che si limiti soltanto ai dati dei sensi non soltanto implica l’errore ma anche la possibilità di distruggere se stesso, l’uomo e l’ambiente in cui viviamo; esso è un sapere che sfiora la superficie delle cose ed esclude dal suo campo sia la conoscenza dell’origine sia quella del sostrato reale, limitandosi all’apparenza meccanica, esclude la conoscenza spirituale e si nega così l’accesso alla fonte vera dell’essere, alla causa; in una parola, essa resta per sempre un sapere degli effetti.

Nel 1584 Giordano Bruno descriveva già l’universo come la scienza di oggi cerca di mostrarcelo!