Un rimedio all’insoddisfazione.
Venisti da me per lamentarti delle tue giornate in cui non riuscivi a trovare nulla di soddisfacente. Trascorrevi lunghe ore sui social e non avevi ancora un partner per la vita, né rimanevi a lungo nello stesso lavoro. Così ti risposi.
Quando non sei contento di te stesso è facile cadere nel vizio. L’insoddisfazione nasce dal non avere una mente costante e dall’essere vittima di una mutevolezza di intenti e desideri. Sei fra coloro che non osano prendere tutte le strade possibili, sei fra coloro che hanno un desiderio debole e insoddisfatto. In altre parole, con il continuo mutar di proposito la vita ti viene a noia perché nessun cambiamento può accadere nell’essere incostanti e volatili.
Questo atteggiamento superficiale, questa ricerca della varietà senza profondità, non produce alcun valore emotivo, non produce relazioni importanti, non ti educa alla vita felice, ma genera un individuo costantemente insoddisfatto.
Se cerchi di fuggire da questo male vagando da un luogo all’altro, da un piacere all’altro, da un fiore all’altro, rimarrai sempre frustrato perché il male è in te non nella qualità del mondo esterno.
Il tuo male consiste nel non saper sopportare che qualcosa duri, né nel dolore né nel piacere, e ovunque andrai il tuo Io resterà con te. Il tuo difetto è l’incapacità di sopportare, non sai abituarti a ciò che dura più di un minuto.
Così diventi insofferente dei successi altrui e non credi in te stesso a sufficienza per realizzare i tuoi sogni e desideri.
Una condizione del genere richiede un rimedio radicale che consiste nell’esaminare a fondo:
1. te stesso
2. le attività in cui ti vuoi impegnare
3. le persone che ti affiancheranno o che sono coinvolte.
Una volta che avrai soppesato e valutato questi tre aspetti capirai anche che la strada da seguire non consiste nel proposito di un giorno, ma nelle scelte di una vita.