La questione Ucraina
Sia l’intenzione, sia l’azione di destabilizzazione della Russia e il potere di Putin da parte dell’Occidente traspaiono regolarmente; basti citare qui il caso dell’Ucraina, dove una falsa rivoluzione di liberazione, che possiamo chiamare una rivoluzione prefabbricata dall’Asse Anglo-Americano, si realizza in uno Stato che gravitava all’interno dell’orbita storica della Russia. Inoltre, i capi della rivoluzione e del nuovo governo ucraino o sono fantocci degli oligarchi o sono loro stessi degli oligarchi multimiliardari– che hanno ora in mano le ricchezze e le risorse naturali dell’Ucraina.
È d’obbligo aprire qui una piccola parentesi storico-culturale. La regione orientale dell’Ucraina era parte del territorio del regno di Khazaria e la cosa molto interessante e che pochi sanno è che in quel periodo la religione ufficiale di stato era quella ebraica; inoltre, gli ebrei di quelle regioni sono gli ebrei Ashkenazi, i quali diventarono il gruppo religioso più potente e più ricco e politicamente influente dell’Eurasia. Lo stesso moderno Stato d’Israele deve il suo potere e la sua ricchezza agli ebrei Ashkenazi provenienti dalla Khazaria e di quelli sparsi nel resto del mondo.
Se aggiungiamo a queste considerazioni il fatto che gli stessi ebrei d’Israele iniziano a riconsiderare il senso del loro insediamento in un pezzo di deserto circondato da Musulmani e Arabi, continuamente esposto a missili, razzi, potreste, ecc., allora l’ipotesi, che secondo alcuni non affatto solo tale, che gli Ashkenazi stiano organizzando il loro ritorno in Khazaria, cioè in Ucraina, diventa un’evidenza. L’Ucraina è per gli Ashkenazi la madrepatria ancestrale, reale e non mitologica. Il piano è, dunque, quello di creare un “Israele Europeo” che, inserito naturalmente nell’asse anglo-americano, contribuisca decisivamente alla destabilizzazione della Russia e si ponga come intermediario necessario tra l’Occidente e l’Oriente. L’Ucraina verrà usata per infierire colpi anche all’Europa.
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