Per continuare con l’akrasia, in Ovidio, Metamorfosi, VII. 20–21, ho trovato questa riga “video meliora proboque deteriora sequor” – che, salvo errori, dovrebbe significare “vedo e approvo il meglio, ma scelgo il peggio” . Estremamente anti-socratico, cioè afferma la debolezza della volontà, una forma di akrasia, è Euripide che, in Medea e Ippolito, mostra come la ragione non abbia sufficienza motivazionale – la conoscenza qui sembra non essere sufficiente a formare l’intenzione o che il giudizio ottenuto non si realizza in un’azione. — sempre più interessante! Aggiungo che le intenzioni, se riusciamo a formarle, possono essere detronizzate dalla collera. Qui
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