L’aspetto profetico di Poesia
Nel 1982 scrissi delle poesie che considero particolari che poi raccolsi in un volumetto pubblicato con il titolo Amori e Cripte, nel 1989. La raccolta si chiude con una poesia che porta il titolo Vivrò. Riletta oggi, essa ha il sapore di una profezia, eppure non io sono il profeta, è la poesia stessa. L’oggetto fuori di me, l’insieme di parole sulla carta, sono ciò che anticipano la nuova identità umano. Se non fosse così avrei scritto un saggio invece, un lavoro di indagine e di ricerca. Ma ripeto: è la poesia che è profetica, non io. Infatti non parla
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