LA CONDIZIONE UMANA E IL RUOLO DELL’INDIVIDUO
Come sperato, la Befana è passata di qua e mi ha fatto un grazioso regalo che vorrei condividere con voi. Il dono si è manifestato nel seguente articolo:
LA CONDIZIONE UMANA E IL RUOLO DELL’INDIVIDUO
L’uomo ha bisogno di una casa, di cibo, abiti, salute e istruzione – ma, quando ha soddisfatto il minimo di questi bisogni, gli occorrono musica, droghe, distrazioni e intrattenimento altrimenti egli inizia a pensare e se gli uomini pensano, allora è difficile controllarli e tenerli buoni. Il pensiero vero, forte produce per forza di cose effetti fuori della mente: azioni. Tuttavia, chi è al comando ritiene che le azioni degli uomini vanno controllate e dirette; i vertici delle società umane ritengono che il miglior modo per farlo è ottenere il controllo della mente. Una volta che hai capito questo, non ci sono più misteri ma solo la dura e semplice «realtà delle cose».
Mantenendo gli uomini nella soddisfazione difficile dei bisogni primitivi si impedisce loro di pensare ad altro. Ma quando la maggioranza di una società ha superato questa fase, occorre usare le paure fondamentali per controllarla. Innanzitutto, la minaccia del dolore fisico – a questo serve la forza; poi la minaccia del dolore psicologico e mentale – a questo servono la «cultura» e i mezzi d’informazione; quindi la minaccia della punizione dopo la morte – a questo serve la religione.
Ma se l’individuo non teme il dolore fisico, non è vittima delle sue emozioni e ha smesso di temere la morte e il suo dopo, allora quell’individuo è libero e forte. Egli, nel contempo, rappresenta un pericolo per tutte le forme di potere costituito e per tutte le forme di controllo. Egli deve tacere, non può esporsi. Se, al contrario, decidesse di farlo allora egli sarebbe all’origine del cambiamento, delle grandi rivoluzioni, di eventi importanti per la storia dell’umanità.
Paradossalmente, è l’uomo «normale», e non i vertici del potere soltanto, a rappresentare il suo maggior pericolo in quanto questo individuo libero e forte gli ricorda la sua codardia, la rinuncia alla sua propria anima, alla sua maggiore aspirazione nella vita.
Per questo, l’uomo «normale» è il primo a invocare l’uso della forza fisica contro il suo «liberatore». Il primo si è abituato troppo a vivere nell’ovile e vuole continuare a essere protetto, nutrito, intrattenuto per poter perpetrare indolente la sua esistenza animale.
A questo punto, l’uomo libero e forte si allea con le forze che mantengono le masse nell’ovile e cerca di educare i pochi che hanno intravisto in qualche modo la visione-reale-delle-cose. Così facendo, l’uomo libero e forte continua il lavoro di protezione ed educazione del gregge, un lavoro che può essere solo graduale e di lunga durata. E fino a quando gli uomini non intenderanno la loro natura spirituale, essi saranno solo ed essenzialmente gregge e come tale saranno trattati da chi vede-la-vera-natura-delle-cose.
Allora, o mio lettore, l’insegnamento, che derivo da queste considerazioni di verità, è il seguente: ricerca la luce vera, non abbandonare mai il sentiero che a essa ti conduce e potrai raggiungere una condizione che supera la miseria umana e che dal regno della necessità ti proietta in quello della libertà.
E tuttavia mi chiedo e ti chiedo: sei veramente pronto per la verità e la libertà?
Buona giornata.
B.M. Angel
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