La critica al razionalismo attraversa tutto lo Zibaldone di Leopardi
La forza della Filosofia sta nel suo superamento.
di Maurizio Bisogno 2013,14
Lo scopo di questo lavoro è la chiarificazione della posizione di Giacomo Leopardi rispetto alla filosofia così come possiamo evincerla dallo Zibaldone.
Io tenterò di mostrare che la visione del mondo leopardiana in senso stretto è ottimista, piena d’amore per la vita ed energia positiva, ma che diventa pessimista quando fa i conti con il pensiero a lui contemporaneo e lo stato della condizione dell’uomo al suo tempo. Non bisogna confondere la constatazione di una condizione – l’esistere è soffrire – con il fine a cui tende l’essere e cioè una vita piena, o una pienezza di vita.
Bisognerebbe mettere il pensiero di Leopardi in parallelo con quello di Nietzsche, più che con quello di Schopenhauer, perché sia il Recanatese che il filosofo della volontà di potenza si proiettano verso la vita, ne accettano la casualità e la arricchiscono di mille colori con poesia e musica, con le passioni e le illusioni. D’altra parte non si deve sorvolare sul fatto che il Nietzsche si accosta a Leopardi da giovane e ne è sicuramente contagiato: “e io sopporto soltanto più i poeti, che tra l’altro hanno anche dei pensieri, come Pindaro e Leopardi”1
Leopardi critico di tutta una civiltà.
Giacomo Leopardi elabora una filosofia della storia a partire dal principio fondamentale che sta nell’irriducibile opposizione fra ragione e natura. A partire da questo…
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