L’uomo è in una condizione ipnotica permanente
Oggi vi racconto una favola che viene dall’Est, dal lontano Oriente.
C’era una volta un Mago. Egli era molto ricco, ma estremamente ricco – non c’è da meravigliarsi, si sa che i Mag(h)i possono.
La sua ricchezza materiale consisteva in un numero enorme di pecore, quasi incalcolabile.
Questo Mago era però anche molto “cattivo”, infatti, non voleva assumere pastori che custodissero le sue pecore, né voleva far costruire recinti e ovili.
Di conseguenza le pecore spesso andavano disperse, altre cadevano in strapiombi, ma, soprattutto, moltissime scappavano di propria “volontà” sapendo che il mago le avrebbe uccise per ottenere la loro pelle e la loro carne.
Ma il Mago era un …mago, appunto. Quindi escogitò una soluzione da mago. Egli infatti decise che avrebbe ipnotizzato tutte le pecore e le suggestioni ipnotiche che instillò nelle loro menti pecore erano di questo tipo.
Innanzitutto e soprattutto, tutte le pecore sono immortali e il fatto di spellarle non avrebbe arrecato loro danno alcuno, anzi era vero il contrario il fatto di scuoiarle avrebbe dato loro piacere e benefici.
La seconda suggestione ipnotica consisteva nel far credere che il loro padrone era molto buono, che provava solo amore per le pecore e che era pronto a fare qualsiasi cosa per loro.
La terza suggestione era molto più sottile e intrigante se una qualsiasi cosa sarebbe dovuto accadere alle pecore, non sarebbe accaduto proprio allora, in quel momento, e comunque non in quel giorno, e quindi che non c’era alcun bisogno di stare a pensarci su.
A questo punto il mago decise di fare le cose in grande e ipnotizzò ulteriormente le pecore nel modo seguente:
Disse loro che non erano affatto pecore; ad alcune fece credere che erano leoni, ad altre che erano aquile ad altre ancora che erano esseri umani, e ad alcune fece credere che erano dei maghi.
In questo modo, avendo completato il lavoro ipnotico, tutte le sue preoccupazioni e le cure per l’enorme numero di pecore che possedeva, erano scomparse. Non ebbe bisogno né di pastori, né di recinti. Che gran Mago!
Le pecore non fuggirono mai più, ma felicemente trascorrevano il tempo aspettando calme e fiduciose il momento in cui il Mago aveva bisogno di carne o di pelle.
Questa favola illustra bene la posizione dell’uomo nel mondo: egli è in uno stato di sonno ipnotico, non un sonno ristoratore. Questo stato ipnotico è continuamente rinforzato o rinnovato in lui dalle forze che ce l’hanno messo in primo luogo. Quelle stesse forze che gli impediscono di vedere la sua condizione ipnotica e di capire la sua posizione.????????????