L’Occidente sta “nazificando” l’Ucraina per creare ostilità verso la Russia

In un’intervista esclusiva con RT, il filosofo politico e autore Aleksandr Dugin ha fatto delle affermazioni controverse, sostenendo che l’Occidente sta deliberatamente promuovendo il nazionalismo e il neonazismo in Ucraina per creare una pseudo-coscienza fittizia e ostile verso la Russia.

Dugin sostiene che l’Occidente stia usando il nazionalismo come uno strumento radicale per promuovere una tale coscienza fittizia e falsa che si oppone ai valori liberali, e che il fascismo russofobico ucraino stia venendo utilizzato dai liberali globalisti per raggiungere questo obiettivo. Egli ritiene che i sostenitori di Kiev stiano cercando di nascondere ai loro cittadini la crescente tolleranza dei nazionalisti e dei neonazisti nel paese.

Secondo Dugin, l’Occidente sostiene i radicali a Kiev, nonostante reprima gruppi simili a casa propria. Egli afferma che mentre l’Occidente distrugge qualsiasi tipo di nazionalismo sui propri territori, lo fa fiorire in Ucraina. Sostiene che l’Ucraina sia diventata un paradiso nazista a causa della “nazificazione” del paese, e che ciò porterà alla distruzione dello stato ucraino.

Dugin sostiene inoltre che l’Occidente non crede nella possibile vittoria dell’Ucraina, suggerendo che stia usando il paese come pedina nei propri giochi geopolitici con la Russia. Egli cita l’esempio del Battaglione Azov, che accoglie combattenti con idee apertamente nazionaliste e neonaziste, e dei casi documentati di soldati ucraini che portano insegne e tatuaggi nazisti.

Va notato, tuttavia, che le affermazioni e le conclusioni di Dugin sono controverse e soggette a dibattito e indagine.

Nonostante ciò, le opinioni di Dugin offrono una prospettiva provocatoria sul conflitto in corso in Ucraina, e mettono in luce la complessa interazione tra ideologia, nazionalismo e geopolitica nel mondo moderno.