La coerenza di Socrate
La soluzione va cercata guardando a Socrate da un altro angolo. Prendiamo tre passaggi, il primo dal Carmide. Crizia qui accusa Socrate di mettersi a confutare quanto lui dice ma senza aver dato seguito all’argomento. Socrate risponde, «Quale errore fai», dissi, «a pensare che se ti confuto quanto più è possibile, lo faccio per qualche altra ragione che non sia appunto quella per cui esaminerei cosa io stesso stia dicendo, nel timore che, senza avvedermene, io pensi di sapere, mentre non so. [166C-D] Questa rara affermazione su di sé viene rinforzata dal passo precedente: «Ebbene, Crizia», dissi, «tu con me
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