La Filosofia serve a conoscere il mondo in cui viviamo?

Un breve dialogo tra voglie di mare e filosofia. Grazie a Larosa per il contraddittorio.

Maurizio: Ma siamo sicuri che Platone fosse vissuto 2400 anni fa? Oppure siamo siamo sicuri che ci sia stato progresso nell’umanità? Ecco cosa troviamo nella Repubblica di Platone, appunto:

«Pertanto coloro che non hanno esperienza della saggezza e della virtù e sono sempre occupati in banchetti e divertimenti simili scendono in basso, a quanto pare, poi risalgono fino al punto intermedio, e così vagano per tutta la vita. Essi … come animali, guardando sempre in basso, col capo chino a terra e alle mense [mangiatoie], si rimpinzano di pastura e si accoppiano; e per l’avidità insaziabile di questi piaceri si uccidono scalciandosi e cozzando gli uni contro gli altri con corna e unghie di ferro, perché non nutrono di cose reali né la vera parte di sé né il loro involucro».

«Tu, Socrate», disse Glaucone, «parli della vita della gente come un perfetto oracolo!».

Platone, Rep, IX, 585e-586b

Larosa: Mio caro Maurizio stamattina sono in vena anch’io. Tralasciamo che il sorpassato Platone cada in contraddizione diverse volte e procediamo con un esempio molto concreto (si perdoni la pruderie mattutina). Per es. fare l’amore coinvolge tutti i sensi. (In tutti i sensi) e in questa vile cosa terrena il punto d’arrivo (tecnicamente orgasmo) conduce molto in alto non certo in basso.

Allora il punto non è alimentare l’eterna contrapposizione tra epicureismo e stoicismo (che in filigrana è la madre di tutte le battaglie) ma spostare oltre l’asticella. E non si tratta di arrivare alla sintesi dialettica (che qualcuno ha già inventato prima di noi) ma di altro. E qui temo che dopo Nietzsche la filosofia (con la sua altezzosità talora supponete talora fastidiosa) non abbia più risposte da darci. Il postmoderno (con buona pace di tutti noi) si è ormai iscrittto nel DNA.

Saluti

Maurizio: Larosa, la tua risposta implica presupposizioni, e praticamente ogni affermazione dovrebbe essere discussa singolarmente. Per il momento, solo una prima osservazione: si noti il mondo in cui viviamo sotto la luce delle righe citate e non si scoprirà molta differenza tra quello che appariva a lui e quello che ci appare. Ma mi riservo di commentare la tua replica punto per punto in un altro post. Non tralasciamo, dunque Platone, che non è affatto sorpassato, come non è sorpassato lo stile di vita “animalesco”, infatti, oggi il consumismo e la mercificazione la fanno da padrone, anche se ci sono spazi ristretti che permettono una realizzazione diversa, ma a margine, proprio a margine di questa società. Come dicevo, ritornerò sulle tue affermazioni che sembrano volere offrire due certezze: la filosofia ha fatto il suo tempo, la scienza possiede le risposte. Purtroppo, le cose non sono così semplici e chiare. A presto.

Larosa: Certo le cose non sono più semplici da tempo. Io stamattina non ho tempo per ricercare passi o scrivere saggi su Platone o su chiunque altro (e non mi interessa neanche per la verità) perché ho altre cose più terrene da fare. E se ci riesco vorrei andare anche al mare. A presto.

Maurizio: Però hai dato, prima, una risposta tranciante e che non sembra ammettere il disaccordo. Comunque, buona giornata al mare!

Larosa : No figurati! Il disaccordo mi eccita (tanto per rimanere in tema). Buona giornata anche a te!

Maurizio: Mi sembra che tu sia d’accordo che le cose non sono semplici, quindi non si può liquidare il lavoro filosofico in quattro e quattr’otto.

Larosa: Non voglio liquidare proprio niente… ma c’è una frase che da tempo mi rimbomba dentro e che apparentemente non ha attinenza: la vita aspetta anche anni e poi ti dà risposte…

Maurizio: Ti cito: “il sorpassato Platone ” “E qui temo che dopo Nietzsche la filosofia (con la sua altezzosità talora supponete talora fastidiosa) non abbia più risposte da darci” queste sono frasi liquidatorie non ti sembra?

Larosa: Si sì ma dire e pensare questo non esclude che altri si dedichino al lavoro filosofico. L’archeologia è nobile disciplina e nobilissima attività umana!

Maurizio: Quindi tu ritieni che coloro che si dedichino alla filosofia abbiano un compito ausiliario alla storia e che non produce conoscenza sul mondo, l’uomo e la vita attuali?

Larosa: Che sia un compito ausiliario non c’è dubbio per me ma anche i compiti ausiliari concorrono alla conoscenza. Ora ti devo lasciare.. saluti

Maurizio: Certo che mi devi lasciare, almeno vedo un po’ meglio che cosa pensi della filosofia. Dopo questo scambio. Ah, naturalmente non condivido. Saluti.

Per coloro che ci sono, e anche per Larosa quando sarà ritornata dal mare, la posizione sopra espressa mi fa pensare alla posizione medievale Philosophia ancilla theologiae solo che si potrebbe sostituire ‘teologia’ con ‘scienza’. … il cammino è lungo!

Aggiungo solo una “piccola” evidenza: la scienza usa la logica, essa non potrebbe esistere senza la logica, eppure chi ha iniziato e continua lavorare alla logica? Il metodo stesso della ricerca scaturisce dal lavoro del filosofo, e, oggi, chi è che riflette sul metodo e i fini o la morale della scienza? Lo dico in sintesi, se ci fosse una gerarchia del sapere, la ricerca e il lavoro del filosofo starebbero nella posizione dominante non ancillare. Ma su questo c’è molto da dire e non per spirito di polemica.